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martedì 24 aprile 2012

Roma - La serie

Mentre ascoltavo le colonne sonore del grandissimo colossal “Il Gladiatore” mi è venuto in mente che bisognerebbe sponsorizzare un altro spettacolare racconto della storia romana che la televisione ci ha voluto regalare.
Non so quanti l’abbiano viste e quanti ne abbiano sentito parlare ma, se non lo avete fatto, dovete subito correre a comprare il cofanetto della prima serie di “Roma”. Ho detto “viste” perché le serie sono due ma solo della prima è uscito il cofanetto in dvd qui in Italia.
Come sempre, purtroppo, dobbiamo lasciare che la NOSTRA storia la raccontino gli americani o chi per loro; mai riusciremo a fare qualcosa di nostro pugno.

Roma è un telefilm che nasce dall’idea di voler raccontare come la res publica romana sia divenuta il più grande impero che la storia abbia mai visto.
La prima serie segue due filoni principali: il primo è proprio quello storico che vuol far rivivere a Caio Giulio Cesare e a Pompeo gli anni della guerra civile da loro scatenata; il secondo, invece, vede la storia di due soldati della XIII legione di Cesare, di come le loro vite si sono intrecciate e di come, insieme, sono arrivati a risolvere alcuni problemi. Questi due soldati sono Lucio Voreno, primus pilus della XIII legione e Tito Pullo soldato semplice della medesima. La loro storia va ad intrecciarsi perfettamente con quella dei triumviri e alcuni piccoli avvenimenti che li vedono come protagonisti, riescono ad esaltarli come personaggi all’interno della grande storia.
Altri personaggi interagiscono in questa sono: Ottaviano e Ottavia (pronipoti di Cesare), Azia (mamma di Ottaviano e Ottavia e nipote di Cesare), Marco Antonio (generale di Cesare e amante di Azia), Bruto, Servilia (madre di Bruto), Cassio, Quinto (figlio di Pompeo Magno), Marco Tullio Cicerone, Catone, Scipione (senatore), Posca (schiavo di Cesare), Cleopatra, Niobe (moglie di Lucio Voreno), Vorena (prima figlia di Lucio Voreno), Irene (schiava di Tito Pullo) e molti altri ancora.

 
Capite bene che i personaggi più importanti della storia sono i primi che ho nominato ma anche questi danno un grosso apporto alla story line della serie.
Prima che la vediate vi rinfrescherò la memoria sugli avvenimenti storici di quel periodo:
Caio Giulio Cesare, Pompeo Magno e Crasso stringono un patto privato secondo cui divengono Triumviri e protettori della repubblica romana.
Crasso muore in oriente nel tentativo di mettere in ginocchio i parti (popolo abitante le montagne dell’Anatolia).
Cesare si dirige in Gallia dove porta avanti una guerra per ben 8 anni ma alla fine della quale riceve il soprannome di Conquistatore delle Gallie.
Pompeo ottiene il titolo di Magno dopo aver sterminato i pirati e aver liberato il mediterraneo da tale minaccia. 

 

Cesare torna in Italia ma i rapporti tra lui e il senato si sono incrinati e i senatori vogliono che lui deponga le armi e torni a Roma per essere giudicato da loro.
Cesare si va ad acquartierare presso Ravenna per poi dirigersi con le sue legioni verso Roma.
Cesare attraversa il Rubicone, diviene un nemico di Roma, pronuncia la famosa frase Alea Iacta Est e giunge a Roma con i suoi soldati.
Pompeo che è dalla parte del senato, ripiega verso Sud seguendo una strategia attendista avendo le sue legioni in Spagna.
Vi ho fatto un preambolo di quella che era la situazione in quel periodo storico: la prima serie inizia proprio da li e finisce con ciò che tutti sappiamo: alle idi di marzo del 44 a.C. Caio Giulio Cesare viene assassinato sul pavimento marmoreo del senato.
La seconda serie, senza che sto qui a dilungarmi troppo (anche perché potete capirlo bene da soli), è il seguito di ciò che è avvenuto nella prima. Non ci sono salti temporali, non ci sono stop di alcun genere, tutto prosegue secondo i canoni storici: da quel momento in poi i protagonisti della storia romana divengono Ottaviano (appena divenuto figlio adottivo di Cesare) e Marco Antonio (console di Roma).

UNA RICOSTRUZIONE A DIR POCO EPICA...

Non aggiungo altro poiché il telefilm parlerà da se e vi dimostrerà di essere uno dei pochi ad aver spiegato in maniera esaustiva e con pochi errori la storia di Roma.

Divertitevi a seguire le aquile. 
Buon Film a tutti.
 
Matteo Palmerini

martedì 3 aprile 2012

Spartacus: Sangue e Sabbia






Cari Gamers, questa volta parliamo di "Spartacus", una serie tv che sicuramente già conosciete e che è giunta alla sua terza stagione. La serie ripercorre le gesta del gladiatore più famoso della storia romana, che con le sue gesta diede vita ad una rivolta di schiavi ancora considerata una delle minacce più impegnative che Roma dovette affrontare.


Chiunque abbia preso in mano un libro di storia sa come la vicenda si è svolta e come è andata a finire, e consci di questo gli sceneggiatori hanno preferito concentrarsi più sui personaggi, sull'intrigo e sulle motivazioni dietro gli eventi che sulla ricerca di un arco narrativo a tutti i costi originale.
Dimenticate però l'accuratezza storica (di licenze ed inesattezze ce ne sono davvero molte) o il politically correct dello Spartaco dei film anni '60.


La serie, indirizzata ad un pubblico maturo, ed è infatti ricolma fino all'eccesso di violenza ed erotismo, spesso marcati con scene di rallenty molto simili a quelle del film "300".
Nonostante le diverse difficoltà che la produzione ha dovuto affrontare, come ad esempio la prematura scomparsa dell'attore che interpretava Spartaco e l'abbandono del cast da parte di una delle protagoniste femminili, la serie sembra riuscire a mantenere alti il ritmo e la tensione, cosa che di questi tempi non è da poco.


Stavolta concludo con una piccola riflessione personale: viene l'amaro in bocca quando si vedono serie sull'impero romano realizzate da grandi produzioni americane, mentre le reti di casa nostra ignorano completamente tutta l'epoca romana. Sappiamo tutti benissimo che una serie come "Spartacus", con tutto il suo carico di sesso e violenza, non vredrebbe mai la luce in Italia, ma il nostro paese ha già dimostrato di avere sia i talenti che le competenze necessarie per realizzare opere di ottimo livello ispirate alla storia romana. La serie "Rome" (di cui forse in futuro parleremo), prodotta da HBO, BBC e RAI ne è un chiaro esempio, e speriamo non resti l'unico.



Alphas


Poco prima di iniziare a rivelare informazioni preziose per la sicurezza nazionale, un testimone viene freddato da un singolo colpo sparato da un tiratore scelto. La cosa però appare fisicamente impossibile, in quanto l'interrogatorio si svolgeva in un bunker segreto, privo di finestre e quindi di linee di tiro.


Inizia così Alphas, serie tv ancora poco conosciuta ma davvero di grande impatto. I protagonisti sono infatti definiti "soggetti Alpha" perchè in possesso di capacità sovrumane, che sotto la capace guida del dottor Rosen, formano una squadra speciale che indaga su crimini ed eventi poco chiari.



So cosa state pensando, ma le similitudini con quanto si è già visto e letto finiscono qui. Dimenticate le cheerleader con impressionanti capacità di rigenerazione, omicidi eseguiti con la telecinesi o i raggi di energia sparati dagli occhi, perchè i punti di forza sono proprio il basso profilo e i personaggi "credibili".

                                                                                                                                                                                         
Infatti le abilità dei protagonisti, pur essendo chiaramente
sovrumane, sono evoluzioni o miglioramenti di capacità motorie, intellettive o sensoriali, e non i classici clichè tipici dei supereroi.
Ovviamente anche qui ricorrono temi tipici come la difficile gestione delle capacità e i problemi della vita di tutti i giorni, ma sono declinati in modo da non essere mai banali e sopratutto scontati.

 Consiglio a tutti i gamers di dare fiducia a questa serie emergente, al momento ancora alla prima stagione, poichè credo che non rimarrete delusi!

 
Il Cast:
 
David Strathairn
David Strathairn
Dr. Leigh Rosen 
 
Azita Ghanizada
                   Azita Ghanizada
                   Rachel Myers
 
Laura Mennell
                 Laura Mennell
                 Nina Theroux 
 
Malik Yoba
Malik Yoba
Bill Harken
Ryan Cartwright
                   Ryan Cartwright
                   Gary Bell
Warren Christie
                 Warren Christie
                 Christian Hicks
 

Alcatraz: la serie


"Il 21 marzo 1963, a causa dei crescenti costi e del degrado
delle sue strutture, Alcatraz chiuse i battenti e tutti i detenuti vennero trasferiti in altri istituti di pena. Questo secondo la versione ufficiale, non fu così in realtà". Così inizia Alcatraz, serie Tv prodotta nientemeno che da J.J Abrams, che vede al centro del suo impianto narrativo proprio la prigione più famosa del mondo.
A sentire il titolo si rimane perplessi: nelle serie tv l'ambientazione "carceraria" non è proprio facilissima da gestire, e quello che si poteva fare è stato già fatto, come ad esempio le atmosfere violente di "Oz" o tese di "Prison break".
E invece la serie ci spiazza fin dai primi minuti, proponendo forti elementi di mistero e fantascienza.
La serie infatti inizia nel 1963, quando due guardie arrivate via nave per dare il cambio ai colleghi trovano la prigione misteriosamente deserta. Nessun segno di evacuazione, nessun danno e nessun indizio. Il governo mette a tacere la faccenda, e con il passare dei decenni la faccenda scivola lentamente nel dimenticatoio.
I problemi iniziano ai giorni nostri, quando i detenuti di alcatraz iniziano a ricomparire uno dopo l'altro, e per loro non sembra trascorso nemmeno un giorno.


E toccherà ad una apposita task force occuparsi nuovamente di questi criminali, ed ovviamente scoprire come e perchè sono scomparsi e riapparsi decenni dopo.
Gli episodi della serie, ognuno dedicato ad un singolo detenuto, riescono a tenere alta l'attenzione con scelte narrative interessanti e non banali. In particolare, ritengo ottima la scelta di accostare momenti da serial "polizesco" a momenti di vita carceraria degli anni '60, descritti tramite il sapiente uso di flashback.



In conclusione, è una serie che al momento sembra meritare la nostra fiducia, e pertanto la consiglio a tutti i nostri amici gamers. Sperando, ovviamente, che i produttori abbiano fatto tesoro dell'esperienza di "Lost" e non ne ripetano gli errori.