martedì 3 aprile 2012

Alcatraz: la serie


"Il 21 marzo 1963, a causa dei crescenti costi e del degrado
delle sue strutture, Alcatraz chiuse i battenti e tutti i detenuti vennero trasferiti in altri istituti di pena. Questo secondo la versione ufficiale, non fu così in realtà". Così inizia Alcatraz, serie Tv prodotta nientemeno che da J.J Abrams, che vede al centro del suo impianto narrativo proprio la prigione più famosa del mondo.
A sentire il titolo si rimane perplessi: nelle serie tv l'ambientazione "carceraria" non è proprio facilissima da gestire, e quello che si poteva fare è stato già fatto, come ad esempio le atmosfere violente di "Oz" o tese di "Prison break".
E invece la serie ci spiazza fin dai primi minuti, proponendo forti elementi di mistero e fantascienza.
La serie infatti inizia nel 1963, quando due guardie arrivate via nave per dare il cambio ai colleghi trovano la prigione misteriosamente deserta. Nessun segno di evacuazione, nessun danno e nessun indizio. Il governo mette a tacere la faccenda, e con il passare dei decenni la faccenda scivola lentamente nel dimenticatoio.
I problemi iniziano ai giorni nostri, quando i detenuti di alcatraz iniziano a ricomparire uno dopo l'altro, e per loro non sembra trascorso nemmeno un giorno.


E toccherà ad una apposita task force occuparsi nuovamente di questi criminali, ed ovviamente scoprire come e perchè sono scomparsi e riapparsi decenni dopo.
Gli episodi della serie, ognuno dedicato ad un singolo detenuto, riescono a tenere alta l'attenzione con scelte narrative interessanti e non banali. In particolare, ritengo ottima la scelta di accostare momenti da serial "polizesco" a momenti di vita carceraria degli anni '60, descritti tramite il sapiente uso di flashback.



In conclusione, è una serie che al momento sembra meritare la nostra fiducia, e pertanto la consiglio a tutti i nostri amici gamers. Sperando, ovviamente, che i produttori abbiano fatto tesoro dell'esperienza di "Lost" e non ne ripetano gli errori.






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